Buon 25 aprile! Si può fare se ritorniamo a essere partigiani

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25 aprile 2021, sono passati 76 anni da quel 25 aprile 1945, data che segna la conclusione della guerra di liberazione nazionale iniziata l’8 settembre 1943. Quel giorno segna la data ufficiale dell’avvio della guerra civile italiana che vide tanti uomini e donne giovani e non più giovani, ex soldati regolari lasciare le loro case e caserme per rifugiarsi sui monti o colline e organizzarsi per aiutare le truppe alleate in quella che è diventata la “nostra guerra di liberazione “.

Nostra, in quanto si differenziava dal movimento di Resistenza delle altre nazioni europee, in queste si lottava per scacciare l’invasore. In Italia l’obiettivo era duplice, la Resistenza fu insieme un movimento patriottico e antifascista contro il nemico esterno e contro il nemico interno, ebbe il significato di lotta di Liberazione nazionale (contro i tedeschi) e lotta politica (contro la dittatura fascista) per la conquista dell’indipendenza e delle libertà politica e civile.

Uomini e donne combattenti che hanno saputo rapportarsi alla popolazione che li ha aiutati, confortati e, dove possibile, protetti, ciò anche in forza dell’unità delle grandi forze politiche che nel frattempo avevano costituito i Comitati di Liberazione Nazionali (CLN).
Quell’unità politica, avrà il suo culmine il 2 giugno 1946 con la nascita della Repubblica Italiana e la scrittura della Costituzione.
A seguito iniziano le lotte politiche per il governo della nazione e piano piano si assiste allo sfaldamento (in epoca relativamente vicina) dei Partiti tradizionali iniziando un declino politico che porta, recentemente, a revisionare quei tempi e riscrivere la nostra resistenza.

Per riordinare la memoria si è reso utile richiamare ancora una volta i vecchi partigiani a svolgere un’opera educativa, andando nelle scuole, mostrando i posti di detenzione, tortura e morte: hanno spiegato ai nostri figli prima, ai nostri nipoti, ora, dalla loro voce la verità storica.
L’ avvento del COVID 19 non solo ci proibisce di festeggiare come si deve, la ricorrenza, di quell’avvenimento ma ha purtroppo facilitato un processo inevitabile, portando alla morte molte di queste “memorie viventi“.
Ora sta a noi resistere nei confronti di chi vuole riscrivere la storia capovolgendone il senso, attribuendo ai fascisti apprezzamenti che non hanno mai meritato e ai partigiani e alla Resistenza responsabilità che non hanno mai avuto.

Questo 25 aprile può diventare l’avvio di un paese che ancora risorge e che rinnova il suo patto di comunità in un impegno unitario di ricostruzione e unità fra persone.
Si può fare se consideriamo il passato una risorsa essenziale per il presente e per il futuro.
Si può fare se si opera per restituire il lavoro cancellato dalla pandemia e dalla crisi.
Si può fare se si garantisce ai giovani il loro diritto allo studio e alla felicità strappata dalla pandemia.
Si può fare se ritorniamo a essere partigiani, della vita, del lavoro e della pace.
Si può fare se garantiamo agli anziani, rispetto cura e vita sociale nei luoghi a loro cari e preferiti.

BUON 25 APRILE!

Franco Cattabriga
Presidente ANCeSCAO Regionale APS dell’Emilia – Romagna

Questo articolo ha un commento

  1. Bruno Barbieri

    nella zona dove abito, a nord di Ravenna la memoria viene rinnovata anno per anno l’Associazione Isola degli Spinaroni organizza visite guidate nell’isolotto della valle Baiona dove si rifugiarono i partigiani di Arrigo Boldrini per sfuggire all’accerchiamento dei tedeschi quando le Armate alleate arretrarono dopo la liberazione di Ravenna il 4 dicembre del 1943.Publicizzare l’Associazione di cui sopra ritengo sia uno dei modi per rinnovare la memoria.
    P.S. si trova anche su facebook. Grazie a presto.

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