Castenaso chiama Chernobyl: l’esperienza del centro “L’Airone”

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cHernobylDa 9 anni, ogni estate, quindici ragazzini tra i 7 e i 13 anni e  due accompagnatori, provenienti da un istituto della Bielorussia, vengono ospitati per un mese presso famiglie che fanno capo al Centro socioculturale L’Airone di Castenaso.

Ieri…

Il 26 aprile 1986 a Chernobyl (nel nord della Ucraina, al confine con la Bielorussia), per un errore durante un test di sicurezza l’uranio di un reattore nucleare si surriscalda fino alla fusione , disperdendo nell’atmosfera grandi quantità di vapore contenente particelle radioattive, con  un effetto di contaminazione ambientale stimato 100 volte superiore a quelli Hiroshima e Nagasaki messe assieme.

Portata dai venti, la nube radioattiva si sposta a nord;  le zone più gravemente colpite sono oltre il confine, in Bielorussia: famiglie e comunità distrutte, malattie, malformazioni, spopolamento, miseria.

In quelle aree il livello di radioattività, anche se diminuito di centinaia di volte rispetto alle prime rilevazioni, è ancora oggi  altissimo e gli organismi infantili in fase di crescita sono particolarmente esposti al rischio di gravi malattie. L’unica forma di prevenzione è portarli via di lì; un soggiorno in zone non contaminate e cibo sano sono di grande aiuto per riequilibrare il fisico e rafforzarne le difese.

Nasce, in Italia e non solo, un silenzioso e spontaneo movimento di solidarietà.

Oggi, qui da noi …

Tra Granarolo e Castenaso, da 9 anni ogni estate quindici ragazzini tra i 7 e i 13 anni e  due accompagnatori, provenienti da un istituto della Bielorussia, vengono ospitati per un mese  presso famiglie che fanno capo al Centro L’Airone, la cui presidente, Nives Zaccherini, racconta con entusiasmo:” Tutti i piccoli vengono visitati dal pediatra dell’ASL, dal dentista e dall’oculista, e le famiglie che li ospitano li riempiono di cose utili.

Le radiazioni non si vedono, non si toccano, sono un nemico invisibile che in questi soggiorni viene combattuto con armi altrettanto invisibili: l’affetto, l’allegria, il gioco. Ricordo una gita, molto apprezzata, al parco AcquaJoss di Conselice con i suoi giochi nell’acqua,  e al rientro, la cena con tanti ” nonni” ultraottantenni, rarissimi nel loro paese, in un clima magico di calore, di semplicità e di affetto.

Quello che ci gratifica sempre è che quando partono per ritornare all’istituto dicono “ci rivediamo il prossimo anno”; ciò non è sempre possibile perchè l’espatrio è concesso  solo fino al compimento dei 14 anni. Ma quest’anno abbiamo avuto un momento di grande emozione: è ricomparsa, in veste di accompagnatrice, una ragazza che era stata qui da bambina presso una famiglia che l’aveva ospitata e vista  crescere per sei anni consecutivi.

L’incontro, davvero commovente per tutti, ci ha fatto capire che  queste esperienze producono legami profondi e duraturi, capaci di superare distanze e differenze a prima vista insormontabili. Sappiamo che questa nostra esperienza ? una goccia nel mare, ma per i ragazzi e per noi significa molto”.

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ATTIVITA’
Dal libro Imperium, di L. Kapuscinski , Ed. Universale Economica Feltrinelli(1992) , che riporta corrispondenze giornalistiche da viaggi dell’autore nell’ex Unione sovietica.

( pag. 292)

. “L’onda radioattiva della centrale  ha colpito infatti soprattutto la Bielorussia. Il mensile” Neman”, edito a Minsk, pubblica la foto di un ragazzo bielorusso nato dopo l’esplosione di Cernobyl. Un viso bianco come la porcellana, grandi e tristi occhi neri e in testa, al posto dei capelli, una peluria bianca”

(pag.312)

 “Quarta e ultima eredità: la distruzione ecologica (dell’ex URSS): città inquinate, generale mancanza di aerazione nei luoghi di lavoro, fiumi e laghi contaminati, depositi di scorie. E soprattutto, quindici centrali atomiche obsolete e sovraccariche: quindici potenziali Cernobyl, che però non si possono chiudere in quanto  fonte di illuminazione per molte città e di energia per numerose fabbriche.”

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