Al Centro sociale Primavera a Ca’ Ossi (Forlì) è stata inaugurata la mostra “Acqua matrigna”, dei giovani autori di fumetto hanno raccontato cosa ha rappresentato per la Romagna l’alluvione del 2023.
Per spiegarci la mostra abbiamo intervistato Gianluca Umiliacchi, “fumettotecario” e direttore della Fumettoteca Nazionale Alessandro Callegati ‘Calle’ che ha sede a Forlì.
Che cos’è la Fumettoteca e quali sono le sue attività?
La Fumettoteca nazionale Alessandro Callegato “Calle” nasce nel 2019 a Forlì e possiede fino ad oggi 50 mila fumetti, tutti donati.
Principalmente dà servizi gratuiti e funziona come ogni altra biblioteca, quindi si occupa di prestiti, acquisti fumetti ma fornisce anche consulenze sul settore anche per le tesi di laurea.
Abbiamo anche delle attività esterne che consistono in mostre, incontri su libri e con autori, infine organizziamo dei corsi di fumetto. Quello che stiamo facendo adesso, giunto già alla sua terza edizione, è gratuito e lo facciamo in collaborazione con l’Avis.
Come è nata questa collaborazione con ANCeSCAO?
IL motivo è presto spiegato, sono socio ANCeSCAO al Centro sociale Primavera di Ca’ Ossi di Forlì da 10 anni, faccio parte del consiglio direttivo, in particolare gestisco gli incontri culturali nel Centro. Vista il mio ruolo e la mia passione per i fumetti l’idea è venuta fuori in modo naturale.
E in cosa consiste?
Il nostro territorio ha vissuto questa esperienza terribile e allora ci siamo detti, “Perché non raccontarla attraverso il fumetto?”. Tenere viva la memoria, si sa, è anche un modo per sanare certe ferite. E poi c’era un altro fatto che riguardava proprio ANCeSCAO che da un po’ di tempo cerca d coinvolgere i giovani nella sue attività. Il fumetto piace ai giovani e così abbiano unito i tasselli. Lo sappiamo per esperienza che il fumetto è un modo sicuro per coinvolgere le generazioni più giovani che vengono a vedere le mostre, sono molto interessati e fanno domande. Del resto al Centro primavera abbiamo già fatto delle mostre e presentato autori esordienti.
Ci racconti più in dettaglio la mostra?
Il progetto all’inizio era più contenuto poi si è ampliato perché ANCeSCAO, anche quella dell’Emilia Romagna ha preso a cuore questa mostra.
Abbiamo contattato autori emergenti, sono tutti giovani, il più giovane ha 15 anni, gli altri sono ventenni. Abbiamo anche delle disegnatrici cosa meno consueta. Chi presenta le tavole viene pagato anche se i ragazzi e le ragazze non sono facili da coinvolgere.
Esponiamo una ventina di tavole dove gli autori raccontano l’alluvione secondo la loro sensibilità. Altri tre pannelli presentano come all’estero i fumetti hanno proposto situazioni simili, in occasione di alluvioni negli Stati Uniti, Giappone, Inghilterra.
Infine, cinque pannelli avranno come soggetto il racconto, sempre attraverso il fumetto, delle alluvioni del passato. Abbiamo anche acquistato fumetti vecchi e nuovi per realizzare questa parte, ricordo in particolare un fumetto “Acqua cattiva” apparso sulla rivista “Vittorioso” che racconta l’alluvione del Polesine degli anni ‘50.
“Acqua matrigna” è invece il titolo che abbiano dato alla nostra mostra.
“Acqua matrigna” verrà presentata solo in questa occasione o avrà una sua diffusione?
Certo, la porteremo ancora in giro, verrà presentata anche negli eventi a Forlì e ci muoveremo per fare in modo che la mostra esca dalla città, attraverso i canali di ANCeSCAO regionale.