Orti Aperti: la terra come spazio di comunità

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Dal 30 maggio al 1° giugno 2025, gli orti sociali ANCeSCAO di tutta Italia hanno spalancato le porte a cittadini, famiglie e curiosi, offrendo un intero fine settimana dedicato all’ambiente, alla socialità e al volontariato.
Tra i principali promotori dell’iniziativa c’è Carlo Di Pietri, referente della Commissione Nazionale Orti di ANCeSCAO, che ha illustrato il progetto rispondendo a qualche domanda.

Con quale scopo nasce “Orti aperti”?
Alla base c’era il desiderio di far emergere il vero valore delle realtà ortive, molto più vive e dinamiche di quanto comunemente si pensi. Attorno agli orti ruotano tantissime attività, ma il problema è che raramente vengono raccontate. E oggi, in un mondo dominato dai social e dalla comunicazione istantanea, ciò che non viene comunicato rischia di passare inosservato.

Qual è stato il risultato di questa prima edizione?
Abbiamo organizzato oltre 30 eventi, distribuiti tra Lombardia, Puglia ed Emilia-Romagna (cuore pulsante della rassegna). Questo progetto ha anche raggiunto lo scopo di mettere in contatto le diverse realtà ANCeSCAO. Spesso i centri sono distanti e manca l’occasione per incontrarsi: Orti Aperti è stato anche questo.

Qual è stata la risposta dei centri ANCeSCAO a livello nazionale?
Su oltre 90 centri presenti in Italia, circa un terzo ha partecipato attivamente. È un buon risultato, ma per il prossimo anno puntiamo a coinvolgerne almeno la metà.

Avete incontrato qualche difficoltà durante la creazione del progetto?
Sì, soprattutto nella fase iniziale. In diversi casi sono dovuto andare di persona a spiegare e convincere i centri a partecipare. Soprattutto quelli più periferici faticavano a cogliere l’importanza di una comunicazione efficace e della possibilità di farsi conoscere da un pubblico più ampio.

Com’è nata l’idea di aprire gli orti al pubblico?
L’anno scorso abbiamo lanciato un’iniziativa pilota: la mostra fotografica nazionale degli orti. Il successo ottenuto ci ha spinto a fare un passo avanti. Lo scorso anno i tempi erano troppo stretti, così abbiamo deciso di prenderci il giusto tempo per costruire al meglio questa nuova iniziativa del 2025.

L’iniziativa sarà riproposta nel 2026?
Assolutamente sì. Siamo molto soddisfatti di questa prima esperienza e crediamo che sia solo l’inizio. Stiamo già pensando ad alcune migliorie, come distribuire le giornate su un arco temporale più ampio, per dare modo anche a noi organizzatori di visitare le varie realtà durante lo svolgimento.

Si è riusciti a arrivare anche a un pubblico giovane?
Sì, sono felice di aver visto diversi ragazzi partecipare. Come ANCeSCAO stiamo lavorando per attrarli attraverso attività come i campi estivi all’aperto, con l’obiettivo di allontanarli un po’ dalle tecnologie e avvicinarli alla natura. Uno dei nostri obiettivi principali per il futuro è proprio quello di coinvolgere sempre più giovani, aiutandoli a sviluppare attenzione e consapevolezza verso la cura non solo degli orti, ma dell’ambiente nel suo complesso.

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