Solidarietà e Resilienza: Elmiro Malpezzi racconta gli sforzi per ricostruire i centri colpiti dall’alluvione

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La comunità di Ravenna si è recentemente trovata ad affrontare una delle sfide più gravi degli ultimi anni: le pesanti piogge di maggio hanno causato un’alluvione che ha colpito duramente la provincia, causando danni significativi ai centri sociali. In un’intervista, Elmiro Malpezzi, il presidente di ANCeSCAO Ravenna, ci parla della situazioneedel futuro dei centri sociali colpiti che hanno alle spalle “una comunità coesa e fiduciosa per la ripresa”.

Qual è la sua esperienza nel volontariato e quando ha incontrato ANCeSCAO?
Mi occupo del Centro Sociale Casa Mita da 50 anni, di cui sono presidente dal 2005. Inoltre, sono il coordinatore territoriale di ANCeSCAO per la provincia di Ravenna.
Ho iniziato a collaborare con ANCeSCAO nel 2007, quando il mio centro ha deciso di aderire all’associazione. Da allora, ho partecipato attivamente agli incontri dell’associazione, culminando nell’elezione a presidenza provinciale nel 2021. Precedentemente, avevo svolto il ruolo di vice presidente provinciale dal 2018.

Com’è la situazione adesso nei centri sociali che sono stati colpiti dall’alluvione?
La devastazione causata dall’alluvione di maggio è stata particolarmente dolorosa per tre centri sociali nella provincia di Ravenna. Il Circolo Vinto Macrelli di Faenza è stato completamente sommerso, il Centro Sociale Il Tondo di Lugo è stato sommerso da oltre un metro d’acqua, e il Centro Sociale La Ca dei Cuntadèe’ di Sant’Agata è stato allagato. Anche il mio centro, Casa Mita di Faenza, è stato colpito, sebbene solo nelle strutture esterne. Fortunatamente, l’interno del centro è rimasto intatto. La situazione è tutt’altro che rosea, e i tempi di ripristino saranno lunghi, con i centri maggiormente danneggiati che potrebbero richiedere lavori fino al maggio/giugno del 2024.

Come pensate di recuperare i centri colpiti? Avete partecipato al bando della regione Emilia Romagna a sostegno dei luoghi colpiti dall’alluvione?
I centri sociali colpiti come ad esempio il Macrelli e la Ca’ dei Cuntadèe’, affrontano sfide significative nella ripresa. La proprietà degli edifici, di competenza comunale, comporta una burocrazia complessa e dei tempi lunghi. Nonostante ciò, ANCeSCAO ha raccolto fondi attraverso una sottoscrizione a livello nazionale, dimostrando la solidarietà tra i centri sociali . La regione Emilia Romagna ha anche aperto un bando per l’erogazione di finanziamenti a sostegno di progetti di ricostruzione, a cui ANCeSCAO regionale ha partecipato con l’obiettivo di raccogliere risorse supplementari per aiutare nella riparazione e nella ricostruzione dei centri sociali colpiti.
Comunque non abbandoneremo i Centri o le zone colpite, metteremo in piedi iniziative socializzanti, ci attiveremo per darci e dare sollievo in attesa di rivederci tutti quanti a festeggiare il rientro nei nostri Centri rinnovati.

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