La Romagna al Centro, è questo il titolo del progetto che ANCeSCAO Emilia Romagna ha presentato (e vinto) al bando emanato dalla regione Emilia Romagna in base alle legge n. 3 del 2023. “A questo Bando potevano accedere solo le articolazioni regionali delle reti associative – precisa il presidente Franco Cattabriga – e vedere l’approvazione del progetto ha rappresentato per noi una grande soddisfazione. Siamo arrivati secondi e questo risultato lo si deve al rafforzamento dell’ufficio regionale”.
ANCeSCAO voleva operare proprio nelle zone alluvionate della Romagna e, anche se nel bando non c’era un riferimento preciso, è riuscita a farlo.
“È un progetto che esalta il nostro DNA associativo, ovvero, l’aggregazione e la solidarietà – afferma Cattabriga – dato che abbiamo puntato soprattutto su azioni che aggregano e abbiamo ascoltato le persone che hanno subito direttamente i danni”.
Dalla pandemia all’alluvione
“La Romagna al Centro” fa eco al precedente progetto “Riapriamoci… di nuovo al Centro” realizzato per affrontare i problemi che aveva causato il periodo della pandemia. C’è un filo rosso che lega questa traumatica esperienza a quella, più recente, dell’alluvione: il disagio psicologico, nel primo caso, dovuto all’isolamento e alla chiusura dei rapporti sociali, sia per gli anziani che avevano smesso all’improvviso di frequentare i Centri, che per i ragazzi che non potevano più andare a scuola. Per quanto riguarda l’alluvione il disagio psicologico ha invece colpito tutte quelle persone che hanno visto perdere in parte o tutte le loro cose, le abitazioni o i luoghi di lavoro.
“Il servizio di ascolto e sostegno psicologico – sostiene Cattabriga – è uno degli elementi portanti del progetto”.
Un servizio di ascolto e sostegno psicologico
Gli sportelli previsti sono due, uno in provincia di Ravenna e l’altro in provincia di Forlì; funzioneranno due volte al mese, saranno aperti per due ore di pomeriggio e saranno rivolti a tutti i cittadini e non solo ai soci ANCeSCAO.
Il loro funzionamento non prevede incontri individuali, ma momenti di socializzazione guidati da una psicologa e c’è già una prima data dello sportello al Centro Delfino di Forlì che sarà aperto il prossimo mercoledì 13 marzo dalle ore 16 alle ore 18 e condotto dalla dottoressa Silvia Donati (per il programma completo dello sportello leggi questa notizia).
“Per gli psicologi ci siamo rivolti al privato – dice Cattabriga – ma in futuro vorremmo coinvolgere anche la struttura pubblica”.
Portare avanti l’alfabetizzazione digitale
Un’altra attività portante del progetto sarà uno sportello che tratterà invece il tema dell’alfabetizzazione digitale, un tasto spesso dolente per le persone anziane che devono saper gestire strumenti sempre più necessari nella vita quotidiana. L’uso del fascicolo sanitario, delle carte di identità elettroniche ma anche, più in generale, le basi di conoscenza per usare correttamente uno smartphone o un computer: saranno tutti i temi trattati dagli sportelli che si rivolgeranno, anche in questo caso, a gruppi di persone. Gli sportelli saranno due a Ravenna e 1 a Forlì, quest’ultimo gestito dal partner del progetto Arci Emilia Romagna e andranno avanti per tutto il 2024.
“Ma le nostre attività non si limiteranno a questo – conclude Cattabriga – promuoveremo attività socializzanti come gli eventi teatrali e a conclusione del progetto abbiamo in mente di fare anche una grande festa in una piazza della Romagna”.
Va bene tutto quello che si fa per gli alluvionati, tuttavia ci sono cose più importanti: 1) impegnarsi perché i fiumi vengano mantenuti puliti; 2) impegnarsi perché vengano rifatti e consolidati gli argini dove rotti o esondati; 3) rifare i ponti ricostruiti, dopo la guerra,in fretta e sottodimensionati.